Filippo Meda
| Filippo Meda | |
|---|---|
| Ministro delle finanze | |
| Durata mandato | 18 giugno 1916 – 23 giugno 1919 |
| Capo del governo | Paolo Boselli Vittorio Emanuele Orlando |
| Predecessore | Edoardo Daneo |
| Successore | Francesco Tedesco |
| Ministro del tesoro | |
| Durata mandato | 15 giugno 1920 – 2 aprile 1921 |
| Capo del governo | Giovanni Giolitti |
| Predecessore | Carlo Schanzer |
| Successore | Ivanoe Bonomi |
| Deputato del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXIII, XXIV |
| Gruppo parlamentare | indipendente |
| Sito istituzionale | |
| Deputato del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXV, XXVI |
| Gruppo parlamentare | popolare |
| Sito istituzionale | |
| Dati generali | |
| Partito politico | indipendente |
| Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
| Università | Università di Genova |
| Professione | avvocato |
Filippo Meda (Milano, 1º gennaio 1869 – Milano, 31 dicembre 1939) è stato un politico, giornalista e banchiere italiano, protagonista del movimento cattolico italiano tra XIX e XX secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Filippo Meda nacque a Milano nel 1869 in una famiglia della media borghesia. Il padre Luigi era un commerciante con un negozio in via Mercanti, mentre la madre Giuseppina proveniva da un ambiente colto e religioso. Ricevette un'educazione improntata ai valori morali e civici del cattolicesimo lombardo.[1]
Frequentò il Liceo Cesare Beccaria di Milano e successivamente si iscrisse alla Regia Accademia scientifico-letteraria, dove si laureò in lettere nel 1891. Due anni più tardi ottenne una seconda laurea in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Genova. Dopo aver assolto gli obblighi militari, aprì uno studio legale a Milano nel 1896.[2]
Nel novembre dello stesso anno sposò Maria Annunciata Branca, dalla quale ebbe due figli, Gerolamo e Luigi, entrambi attivi nella vita pubblica e culturale milanese. La famiglia visse tra Milano e Rho, dove Meda possedeva una residenza di campagna. La sua abitazione milanese divenne presto un punto di incontro per sacerdoti, professionisti e giovani impegnati nel cattolicesimo sociale.[3]
Esordi nel giornalismo cattolico
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Già durante gli studi liceali, Meda si avvicinò al mondo della stampa. Il suo primo articolo apparve il 14 maggio 1887 su L'Osservatore Cattolico, uno dei principali quotidiani dell'intransigentismo cattolico italiano. La collaborazione, inizialmente sporadica, divenne stabile negli anni Novanta, periodo in cui scrisse numerosi editoriali dedicati alla questione romana, al ruolo dei cattolici nella vita pubblica e alla riforma morale della società.[4]
Nel 1890 fondò con un gruppo di amici l'Associazione degli Elettori cattolici, con lo scopo di selezionare e sostenere i candidati cattolici nelle elezioni locali, in un'epoca in cui il non expedit di Pio IX vietava ai cattolici la partecipazione diretta alla politica nazionale.[5]
Nel 1898, in seguito ai moti di Milano, il direttore de L'Osservatore Cattolico, don Davide Albertario, fu arrestato. Meda fu incaricato di sostituirlo temporaneamente alla direzione, dimostrando notevoli capacità organizzative e una visione politica matura. Quell'esperienza lo rese una delle figure più rappresentative del cattolicesimo lombardo e lo convinse della necessità di un maggiore coinvolgimento dei cattolici nella vita pubblica del Paese.[6]
Fondazione de Il Cittadino
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1899 Meda fu tra i promotori della nascita del settimanale Il Cittadino, fondato da un gruppo di cattolici monzesi desiderosi di creare un giornale capace di rappresentare la voce morale e sociale della Brianza. Il primo numero uscì giovedì 17 agosto 1899 nella tipografia del Circolo San Paolo di Monza, e Meda ne fu il primo direttore.[7]
La testata si distinse fin dagli esordi per il tono sobrio e civile, l'attenzione alla vita parrocchiale e alla formazione etica dei cittadini. Meda impostò il giornale come strumento di informazione locale e di educazione popolare, orientato a diffondere i principi della dottrina sociale della Chiesa in una Brianza in rapido sviluppo industriale.[8]
Parallelamente, continuò la sua collaborazione con L'Osservatore Cattolico, che nel 1902 divenne di sua proprietà. Sotto la sua direzione, il giornale adottò una linea più aperta al confronto culturale e politico, ponendo le basi per la futura partecipazione dei cattolici alla vita parlamentare.[9]
Attività politica e ministeriale
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1904 Meda partecipò alla creazione dell'Unione nazionale fra gli elettori cattolici amministrativi, con l'obiettivo di coordinare l'impegno dei cattolici nelle amministrazioni locali. Due anni più tardi, contribuì all'unificazione delle diverse correnti cattoliche lombarde e sostenne la fusione, avvenuta nel 1907, tra L'Osservatore Cattolico e La Lega Lombarda nel quotidiano L'Unione.[10]
Alle elezioni politiche del 1909 fu eletto deputato nel collegio di Rho, segnando l'ingresso ufficiale dei cattolici nella vita politica italiana. Nel 1912 cedette L'Unione al gruppo editoriale di Giovanni Grosoli, che avrebbe poi fondato L'Italia, quotidiano cattolico di respiro nazionale.[11]
Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, fu nominato ministro delle Finanze nel Governo Boselli, divenendo il primo cattolico a ricoprire un incarico ministeriale dopo il 1870. Rimase in carica anche nei governi Orlando e Giolitti, curando la gestione del debito pubblico e la riforma fiscale durante e dopo il conflitto.[12]
Fu tra i protagonisti del dibattito che portò nel 1919 alla fondazione del Partito Popolare Italiano, al quale aderì nel 1920. Nello stesso anno divenne presidente della Banca Popolare di Milano, ruolo che mantenne fino al 1927.[13]
Attività culturale e ultimi anni
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Negli anni successivi Meda ridusse progressivamente l'impegno politico, pur continuando a seguire con attenzione la vita economica e culturale del Paese. Tra il 1922 e il 1925 diresse la rivista Civitas, dedicata a temi di etica pubblica, amministrazione e diritto. Parallelamente, partecipò alla fondazione dell'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che sarebbe poi diventato l'ente promotore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.[14]
Durante gli anni Trenta si ritirò progressivamente dalla vita pubblica, mantenendo però rapporti con gli ambienti cattolici milanesi e con le associazioni culturali di area democratica.[15]
Morì a Milano il 31 dicembre 1939. È sepolto al Cimitero Monumentale di Milano, dove una lapide lo ricorda come «primo ministro cattolico del Regno d'Italia e fondatore de Il Cittadino di Monza».[16]
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]- In suo onore è intitolata a Milano la piazza dove ha sede la Banca Popolare di Milano: piazza Filippo Meda (ex piazza Francesco Crispi).
- A Roma, nel quartiere Pietralata, una strada ed un parco portano il suo nome.
- Vie intitolate a Meda si trovano anche a Rho, Inzago, Nerviano, Mariano Comense, Paderno Dugnano, Inverigo, Grosseto e a Latina, nella frazione di Borgo Piave.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Saggi critici (Palma, 1892)
- Bassorilievi (Siena, 1897)
- Profili e schizzi (Bacchini, 1900)
- Nella storia e nella vita: saggi storici, religiosi e letterari (Libreria editrice fiorentina, 1903)
- Il Partito socialista in Italia: dall'Internazionale al riformismo (Libreria editrice fiorentina, 1909)
- Discorsi parlamentari. XXIII legislatura (Libreria editrice fiorentina, 1913)
- Trittico. De Mun, Harmel, Decurtins (Desclee & C., 1916)
- Le terme di Acqui: le loro vicende, i loro problemi (nuova edizione, Libreria Righetti, 1916)
- La questione belga (Fratelli Treves, 1918)
- La questione armena (Fratelli Treves, 1918)
- Il programma tributario ed i nuovi monopolii. Discorsi al Parlamento (Tipografia del Senato, 1918)
- Storie brevi (Vita e pensiero, 1920)
- La riforma generale delle imposte dirette sui redditi (Fratelli Treves, 1920)
- Luigi Tosti (Pro familia, 1921)
- Giuseppe Toniolo (Pro familia, 1921)
- Francesco Acri (Pro familia, 1923)
- Pensiero ed azione. Conferenze e discorsi (Libreria editrice popolare italiana, 1921)
- Uomini e tempi. Augusto Beernaert, Alberto De Mun, Giorgio von Hertling, Teodoro Moneta, Federico Persico, Luigi Tosti, Giuseppe Toniolo ( Libreria ed. popolare italiana Volonteri & C, 1921)
- Il partito socialista italiano : dalla Prima alla Terza Internazionale (Vita e pensiero, 1921)
- Luigi Sturzo (Pro familia, 1923)
- Il socialismo politico in Italia (Unitas, 1924)
- Statisti cattolici (A. Morano, 1926)
- I cattolici italiani nella guerra (Mondadori, 1928)
- Universitari cattolici italiani (Vita e pensiero, 1928)
- Galdino della Sala (Cappelli, 1930)
- Sant'Agostino (Athena, 1930)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ↑ Giorgio Rumi, Cattolici e politica a Milano 1861–1919, Milano, Jaca Book, 1981.
- ↑ Archivio storico dell'Università di Genova - laureati in giurisprudenza 1890–1895, su Università degli Studi di Genova. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Giuseppe Vecchio, Famiglie cattoliche nella Milano tra Otto e Novecento, FrancoAngeli, 1998.
- ↑ G. Chiosso, Storia del giornalismo cattolico italiano, SEI, 1982.
- ↑ Franco Della Peruta, Il movimento cattolico a Milano, Vita e Pensiero, 1977.
- ↑ G. Chiosso, Davide Albertario e il giornalismo cattolico, SEI, 1990.
- ↑ Boris Brusa, La cronaca diventa storia. 100 anni de Il Cittadino 1899–1999, Monza, Il Cittadino, 1999.
- ↑ Il Cittadino e la Brianza, 120 anni di storia, su Il Cittadino MB, 8 febbraio 2019. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Pietro Scoppola, La proposta politica dei cattolici italiani, Il Mulino, 1980.
- ↑ Roberto Morozzo Della Rocca, I cattolici e lo Stato liberale, Laterza, 2000.
- ↑ Paolo Mattei Gentili, direttore de L'Italia, su Fondazione Mattei Gentili. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Nomina di Filippo Meda alle Finanze - prima pagina, 19 giugno 1916, su Archivio Corriere della Sera. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Filippo Meda presidente della Banca Popolare di Milano 1920–1927, su Archivio storico BPM. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Istituto Giuseppe Toniolo e origini dell'Università Cattolica, su Università Cattolica del Sacro Cuore. URL consultato il 5 novembre 2025.
- ↑ Alberto Monticone, Cattolici e politica in Italia dal Risorgimento ad oggi, Il Mulino, 1976.
- ↑ Archivio sepolture del Cimitero Monumentale di Milano, su Comune di Milano. URL consultato il 5 novembre 2025.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Scoppola, Idea di partito cattolico, in Francesco Traniello e Giorgio Campanini (a cura di), Dizionario storico del movimento cattolico in Italia. Vol. I «I fatti e le idee», Casale Monferrato, Marietti, 1982, pp. 354-363, ISBN 88-211-8153-7.
- Alfredo Canavero, Filippo Meda, in Francesco Traniello e Giorgio Campanini (a cura di), Dizionario storico del movimento cattolico in Italia. Vol. II «I protagonisti», Casale Monferrato, Marietti, 1982, pp. 354-363, ISBN 88-211-8153-7.
- Alfredo Canavero, Filippo Meda. L'intransigente che portò i cattolici nello Stato, Milano, Centro Ambrosiano, 2003, ISBN 88-8025-396-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Wikisource contiene una pagina dedicata a Filippo Meda
Wikiquote contiene citazioni di o su Filippo Meda
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filippo Meda
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Méda, Filippo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- MEDA, Filippo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Meda, Filippo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Méda, Filippo, su sapere.it, De Agostini.
- Alfredo Canavero, MEDA, Filippo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Filippo Meda, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- (EN) Opere di Filippo Meda, su Open Library, Internet Archive.
- Filippo Meda, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 66573358 · ISNI (EN) 0000 0000 7299 3575 · SBN RAVV030920 · BAV 495/96982 · LCCN (EN) no97069995 · GND (DE) 119128128 · BNF (FR) cb12514185z (data) · CONOR.SI (SL) 108970851 |
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